di Annalisa Ippolito

Impermanence does not necessarily lead to suffering.
What makes us suffer is wanting things to be permanent when they are not.
Thich Nhat Hanh

Lasciare andare è la cosa più difficile, si tratti di persone scomparse, di ricordi anche quelli più dolorosi, di oggetti di cui a volte sembra impossibile disfarsi. Ciò che bisogna tenere a mente è la nostra attitudine a identificarci con i rapporti, con gli oggetti e con i ricordi, sia positivi che negativi, al punto da perdere il senso di quello che siamo. La domanda alla quale è necessario rispondere è : da cosa dipende il mio benessere, la mia felicità? Solo quando avremo trovato una risposta allora cominceremo a capire il senso profondo delle parole di Thic Nhat Hanh e paradossalmente della vita.

Nulla muore tutto si trasforma e tutto scorre, potremmo dire parafrasando le filosofie più antiche e le teorie scientifiche del ‘900, e questo concetto è applicabile anche al mandala. Poiché il mandala contiene in sé il criterio dell’impermanenza non solo perché è fatto di sabbia, ma anche perché nei mandala individuali, racconta di noi, in un dato momento della nostra vita. Se è vero che l’essenza delle cose e delle persone non cambia, le emozioni sì e noi ci evolviamo con esse. L’unica via che abbiamo per uscire dalla sofferenza dell’attaccamento è quella di non opporci ai cambiamenti, non ascoltare la voce del possesso, l’illusione di poter gestire le forze del tempo e dello spazio; altrimenti ci troviamo a rincorrere inutilmente dei miti mentre la vita si trasforma in una ansiosa corsa alla ricerca di equilibri impossibili.

Il mandala è uno strumento di meditazione che ci conduce nello spazio e nel tempo altri, dove lasciarsi andare e fluire insieme agli eventi diventa pratica corrente; dove troviamo il modo di ricollocare gli eventi, le persone, i nostri sentimenti nella giusta proporzione e dove siamo capaci di liberarci e fare pulizia per creare spazio a quello che si manifesterà. Il che implica anche il prendere atto delle proprie responsabilità, guardare la realtà, vuol dire calarsi nel nostro oggi ma con la consapevolezza che tutto può cambiare. Per questo quando coloriamo/creiamo un mandala agiamo con gentilezza, per il bene di tutti gli essere senzienti e contribuiamo a costruire un mandala di trasformazione e trasformativo al tempos stesso.