di Annalisa Ippolito

Nei giorni tra l’8 e il 15 febbraio cade  il Parinirvava la celebrazione del passaggio del Buddha Shakyamuni al nirvana. Il momento è di solito rappresentato iconograficamente dal cosiddetto buddha dormiente è un richiamo ad un momento storico che coincide con il passaggio alla beatitudine perfetta. 

In questa rara thangka, appartenente a una collezione privata e attribuita al pittore giapponese attivo nella prima metà del XV secolo, Tosa Yukihiro (土佐行広), viene rappresentato il Buddha Shakyamuni nel momento del suo nirvana supremo, noto come Parinirvana. Questo evento segna la conclusione del ciclo di morte e rinascita, in quanto con il raggiungimento dell’illuminazione e la conseguente liberazione, il ciclo si interrompe e il corpo fisico del Buddha muore. 

Il Buddha si trova al centro della scena, steso su una piattaforma di meditazione in mezzo ad un bosco di alberi sacri, e sullo sfondo scorre il fiume Batsudaiga *(nome giapponese del fiume Ajitavatī ovvero Hiraṇyavatī località in cui, secondo la tradizione, il Sakyamuni lasciò il corpo). Intorno al Buddha si trovano i suoi  discepoli e una folla di Bodhisattva, monaci buddisti, divinità indù, uomini e donne di ogni classe, una moltitudine di animali e persino alcune bestie mitiche. L’aspetto interessante su cui fermarsi a riflettere è la manifestazione del dolore di alcuni e la pacificazione di altri personaggi. Per esempio alcuni sono così sopraffatti dal dolore che si rotolano per terra, piangendo in modo incontrollabile. Queste espressioni tormentate riflettono un profondo attaccamento al corpo fisico del Buddha,  e rivelano una saggezza ancora imperfetta. Di fronte alla piattaforma del Buddha, Ananda, un giovane discepolo pallido che indossa una veste patchwork rossa e verde è svenuto dal dolore.  Il discepolo più saggio e anziano Kasyapa indossa una veste color kaki bordata d’oro e tiene in mano una ciotola per l’elemosina cerca di svegliarlo. 

Il Bodhisattva Ksitigarha, con una veste a fiori bianchi, inginocchiato di fronte al Buddha storico, insieme ad alcuni altri dispersi tra la folla, assumono espressioni di tristezza e compostezza, onorando il desiderio del Buddha che la sua morte non venga pianta poiché stava passando in uno stato di beatitudine perfetta.

Fonte: Laurie Barnes, Elizabeth B. McGraw, Norton Museum of Art, Florida