Come un lago profondo, calmo e trasparente, così sereni divengono i saggi, che hanno ascoltato la verità del Dharma.
Gautama Buddha

La ruota è uno dei simboli più conosciuti del buddismo, fa parte della tradizione culturale del mondo di cui ho già parlato e inoltre è uno degli otto simboli del Buon Auspicio in cui rappresenta l’interezza della dottrina buddista ed è completa in se stessa.
La parola Dharma, in sanscrito chakra e in tibetano ‘khor-lo, indica proprio il concetto di movimento, assume diversi significati legati alla legge della Natura, e il perpetuo andamento della legge cosmica, con riferimento non solo all’aspetto spirituale della vita, ma anche all’organizzazione della vita sociale e individuale degli essere umani. Dunque il Dharma è l’insieme delle dottrine che secondo la tradizione il Buddha Sakyamuni iniziò a insegnare nel Parco delle Gazzelle di Sarnath, non lontano dall’antica Benares (oggi Varanasi), quando dopo aver ricevuto l’illuminazione decise di condividere gli insegnamenti.
I dettagli che la compongono hanno un significato preciso e il disegno sintetizza il concetto stesso di buddismo. Come citato da Dagyab Rinpoche nel suo testo sui simboli del buddismo, al centro sta il mozzo che rappresenta l’addestramento della mente che grazie alla disciplina morale diventa stabile; i raggi rappresentano la saggezza della vacuità, in virtù della quale l’ignoranza viene troncata, rappresentano l’ottuplice sentiero da seguire per raggiungere l’illuminazione, aggiungono altre fonti; mentre la circonferenza esterna simboleggia la concentrazione che permette di mantenere coerente la pratica della dottrina.

Fonte:
Dayab Rimpoche, Simboli buddisti e cultura tibetana