di Annalisa Ippolito

Formuliamo ora un’intenzione…” Questa frase la sentiamo spesso all’inizio di una meditazione, di una pratica yoga o durante la creazione di un mandala. Ma cosa intendiamo davvero con “intenzione”?

L’intenzione è un proposito interiore che orienta il nostro benessere, un seme che piantiamo nella nostra coscienza. Non è un desiderio superficiale, né un obiettivo materiale. Non è “voglio ottenere qualcosa”, ma piuttosto: “scelgo di essere presente, di aprirmi, di coltivare uno stato interiore”. È una direzione consapevole che diamo al nostro agire, un allineamento tra ciò che sentiamo, pensiamo e facciamo.

In sanscrito, questa intenzione profonda prende il nome di Sankalpa: un termine antico presente sia nei Veda che nelle Upanishad, i testi sacri dell’India antica, risalenti al IX-VIII secolo a.C. Nei Veda, viene affermato che l’essere umano è artefice della propria realtà grazie al potere creativo della mente. Formulare un Sankalpa significa dunque attivare questo potere, iniziare a plasmare il mondo a partire da una risonanza interiore, da un proposito autentico. Il Sankalpa è quindi una scelta dell’anima, una direzione che può aiutarci a trasformare aspetti della nostra personalità che ci fanno soffrire, o che ostacolano la nostra evoluzione.

In questo processo, il mandala gioca un ruolo prezioso. Il mandala è uno spazio simbolico e sacro, un cerchio che rappresenta il nostro mondo interiore. Crearlo o colorarlo è un atto meditativo e trasformativo. Quando lo facciamo a partire da un Sankalpa, gli stiamo dando forma visibile: è come disegnare una preghiera, una visione, un’intenzione che prende corpo tra colori, simboli e geometrie. Il mandala è un contenitore di significato, uno specchio dell’anima. È lo spazio dove il Sankalpa può radicarsi e lavorare in profondità, anche senza parole. Durante la pratica, possiamo tenere l’intenzione viva nel cuore, lasciarla fluire attraverso il gesto, il colore, il respiro.

Il legame tra intenzione (Sankalpa) e mandala ci insegna che il cambiamento autentico parte da dentro. Non è una forzatura né un “fare” in più. È un ascolto, un allineamento, una fiducia nel processo. Attraverso il Sankalpa, scegliamo la direzione. Attraverso il mandala, diamo forma a quella scelta con onsapevolezza e bellezza.

Immagine di copertina by Sanne