di Annalisa Ippolito

I cesti dei Navajo rappresentano un elemento di grande importanza per la loro cultura e costituiscono dei manufatti ammirevoli. Fin dall’antichità, i cestini venivano utilizzati per scopi utilitari e cerimoniali. Erano adatti ad uno stile di vita basato sulla sussistenza stagionale, praticato in passato anche dai Diné, nome che i Navajo danno a se stessi, grazie alla loro leggerezza e resistenza. Diverse forme di vimini erano utilizzate per raccogliere, lavorare e cucinare le risorse alimentari e in ogni aspetto della vita quotidiana.
Gli archeologi ritengono che la conoscenza dell’arte del vimini sia stata portata nelle Americhe attraverso lo stretto di Bering. Le prove dell’esistenza di cestini risalgono ad almeno 11.000 anni fa in Nord America. A causa del loro ruolo importante e della loro lunga storia, molti racconti di origine di diverse culture includono cestini. Come la storia della salvezza cristiana, basti ricordare Mosé, le storie sulle origini spesso raccontano come il mondo è stato formato o come sono nate le persone, o entrambe le cose. Un mito Navajo racconta di quando gli esseri umani emersero sulla superficie della Terra. I gemelli, figure mitologiche molto importanti per i Navajo, scoprirono come vivere sulla superficie: uno creava molte cose con l’argilla, mentre l’altro intrecciava cestini con canne.
Alcuni dei disegni sui cestini sono simbolici e traggono origine da testi etnologici ben riconosciuti. Il cestino viene considerato una mappa attraverso la quale il popolo Navajo traccia la propria vita e contiene molti valori della vita tradizionale. Ogni cerimonia degna di nota ne possiede uno, soprattutto i matrimoni. Ogni colore, disegno e forma che viene creato, così come la loro posizione nella costruzione del cesto, ha un significato. Il punto centrale, spesso rappresentato da una piccola apertura al centro del cerchio, “rappresenta l’inizio della Terra quando i Navajo emersero dalle canne”.
Per quanto riguarda i colori, il bianco è associato alla terra e all’alba, il rosso rappresenta i raggi del sole e il nero simboleggia le nuvole, ma anche le montagne e i confini della terra dei Diné. Il significato è legato a riti, tradizioni e soprattutto ai miti, che oggi vengono ricercati e studiati dai giovani Diné e successivamente trasmessi agli anziani cestai per trasformarli in forme e bobine dei cesti. L’andamento circolare delle forme che si sviluppano dall’interno verso l’esterno, il riferimento ai valori, ai simboli e alla sacralità della cultura dei Navajo, li rendono somiglianti ai mandala geometrici o a degli yantra.

Copertina: Of this Eart by Holly Sierra