di Annalisa Ippolito

Le farfalle presenti nelle opere di Damien Hirst, un artista contemporaneo britannico, suscitano molte domande e qualche perplessità in chi le osserva. La sua arte ruota attorno a temi come bellezza e repulsione, sacralità e scienza, vita e morte. Nonostante le critiche, la sua produzione artistica rappresenta un punto di riferimento nel mondo culturale contemporaneo. Hirst ha scelto di isolare le ali delle farfalle e utilizzarle come elementi già pronti per creare affascinanti collage di motivi simmetrici e colorati. La composizione delle opere trae ispirazione dalla spiritualità e dall’iconografia cristiana, con motivi simili a quelli delle vetrate delle cattedrali cristiane e dei mandala dell’arte dell’Asia orientale.

L’artista invita gli spettatori a contemplare l’opera in modo meditativo, procedendo dai cerchi esterni verso il centro, avvicinando gradualmente lo spettatore all’essenza dell’esistenza, proprio come avviene con i rosoni e i mandala. La farfalla è un simbolo universale di bellezza e fragilità, mortalità e vita eterna. Anche se vola solo per pochi giorni, dopo la morte conserva la sua forma e i suoi spettacolari colori. Nell’arte, l’immagine della farfalla si associa all’anima e alla rinascita. Nelle opere di Hirst, la farfalla assume un significato proprio, ricco di contraddizioni e incertezze. L’artista cerca di provocare utilizzando metodi e tecniche che mettono in discussione la natura stessa dell’arte. Le sue intricate opere con le farfalle rappresentano un emblema dell’arte contemporanea e dell’arte britannica. Qui, il fascino dell’armonia si mescola con il fastidio per la convenzione, sfidando il senso comune del bello e del buono, e superando i concetti di etica e bellezza senza tempo, con il risultato di rimandare al fruitore la contraddizione, l’ambiguità e il tormento del nostro tempo.

Foto di copertina: Butterfly, Damien Hirst