di Annalisa Ippolito

Le impronte del Buddha sono uno dei primi simboli usati nell’arte buddista. Rappresentano la presenza fisica della divinità e sono un oggetto di profonda venerazione.
Nonostante il contatto con l’arte greco-ellenistaica l’arte buddista rimane per lungo tempo aniconica, non prevede quindi la raffigurazione fisica delle divinità a figura intera. Utilizza invece un linguaggio simbolico fatto di immagini e allegorie. Nonostante il passaggio all’arte iconica alcuni simboli del periodo pre-ellenistico sono presenti nelle raffigurazioni dei simboli.

Sulle impronte, queste nella foto sono conservate al British Museum, sono spesso presenti la svastica, l’omega, e il fiore di loto, tutti simboli del buon auspicio, apotropaici e quindi di protezione. Secondo alcuni studiosi tra cui lo specialista svedese Klemens Karlsson alcuni simboli sono precedenti non solo al buddismo ma sono addirittura pre-induisti e sono stati assorbiti dell’iconografia buddista per la loro grande diffusione nel subcontinente indiano.
La ruota dei mille raggi posta al centro del piede corrisponde alla ruota del Dharma, la ruota degli insegnamenti, dunque un riferimento alla dottrina e agli insegnamenti del Buddha.

Fonti:
Denise Patry Leidy, The Art of Buddhism, An Introduction to Its History and Meaning
Klemens Karlsson, Face to face with the absent Buddha, tesi di dottorato 2000
Klemens Karlsson, The formation of early buddhist visual culture, Pages 68-96, 01 May 2015 Material Religion, The Journal of Objects, Art and Belief
Henri Focillon, Arte del Buddismo

Image: British Museum, London