di Mariella Franzitta

Ritrovo, tra vecchie carte da riordinare, un disegno, un mandala del 2015. Sono passati sei anni, sorridendo ricordo che è nato da uno scarabocchio fatto sovrappensiero poi completato e lasciato lì come una cosa di poca importanza.
Ritrovandolo oggi continuo a sorridere… sembra un gioco, uno scherzo…poi…….il delfino mi chiama, allegro e giocoso sembra parlarmi….
Vedi il mosaico? Sono le tessere colorate della tua vita, giorni lieti, giorni faticosi, sono tutti lì raggruppati; visti nell’insieme formano un tessuto che ti appartiene e in qualche modo ti protegge
L’ascolto continua e, nello sguardo del delfino, ritrovo lo sguardo di mio padre, allegro, ironico, auto- ironico, divertente. Mi ha insegnato a vedere il lato umoristico delle cose, degli eventi, anche in situazioni difficili, a volte drammatiche.
Nel girasole ritrovo la solarità, la generosità, la dolcezza di mia madre pur nella sua riservatezza nordica.
Guardando la coccinella si apre il libro dei ricordi, io piccola che scivolo fra le braccia di mia madre mentre gioca a carte con mio padre. Sento le loro voci:
“Lascia tranquilla la mamma” “No, può stare, riesco a giocare ugualmente” Ed io mi addormento felice….
E poi c’è il mare che sostiene, avvolge, protegge…
Il movimento del delfino e del girasole mi fa pensare allo Yin e allo Yang, il femminile e il maschile dentro di noi e a Thich Nhat Hanh quando dice che noi siamo anche i nostri antenati….
Un rumore improvviso interrompe la comunicazione con la mia anima…..davanti a me un palloncino colorato portatore di leggerezza… ed è così che mi sento, leggera, serena, gioiosa pur nella stanchezza e nella difficoltà del momento.
È il grande potere del Mandala, anche a distanza di tempo lascia il suo messaggio curativo.
Perché il Mandala è anche questo: prendersi cura di sé stessi……