La donna che vorrei essere indossa verità anche se rischia di restare nuda in pieno inverno.
La donna che vorrei essere ha dismesso il camice da infermiera,
l’aureola di santa, il potere di seduttrice.
La donna che vorrei essere si
specchia nelle altre donne, dialoga con loro, le cerca.
La donna che vorrei essere non compiace né compete con gli uomini, non li domina, non li sminuisce, si fa rispettare, non ama il carnefice.
La donna che vorrei essere è una madre che non possiede, che non proietta, e anche senza bambini è ugualmente gravida, partorisce doni, non li tiene per sé.
La donna che vorrei essere accoglie la diversità, non forza nulla, lascia che la vita sia.
La donna che vorrei essere ha il coraggio di lottare per sé stessa e di arrendersi a sé stessa
La donna che vorrei essere carezza la paura, la trasforma in possibilità.
Il mondo che vorrei accoglierebbe questa donna senza voti né premi, lascerebbe che fluisse come un piccolo guizzo di fiume. Il mondo che vorrei ripudia ogni categoria.
La donna che sono ama essere donna, ma desidera ancor più essere una persona.
La donna che sono intanto si allena in stile libero.
E se quel mondo sarà, è pronta a tuffarsi.
Marzia Ercolani

Nel Nome della Madre grazie per l’ispirazione

testo originale pubblicato 16 mar 2016 su www.mandalaweb.info
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