Mud Hand Circle (Cerchio di mani di fango) è un’opera del 1989 creata da Richard Long, artista contemporaneodi origine inglese.

Esponente della Land Art britannica, il suo lavoro è ispirato dalla  natura e dalle sue passeggiate tra boschi, sulle rive di laghi e fiumi, spostando pochi elementi del paesaggio durante il suo passaggio. Long esprime un legame e un profondo rispetto per la natura sulla quale lascia un segno leggero, non invasivo, spesso destinato a scomparire nel giro di poco tempo. 

L’ opera Mud Hand Circle evoca il mandala e alcuni suoi simboli. Il segno è la rappresentazione di un gesto semplice. Le tracce di mani di fango sono il cuore di un cerchio che, facendosi spazio nella memoria cellulare e dell’inconscio umano, precipitano lo spettatore in un tempo fuori dal tempo, spingendolo a trovare nel segno, un simbolo primitivo di dialogo con l’infinito e con le forze primordiali del cosmo. 
Si è catturati dalla sua immediatezza e nello stesso tempo si piomba in un tempo arcaico in cui gli uomini lasciavano le proprie impronte nelle caverne seguendo un primitivo e primordiale bisogno di lasciare una traccia, un simbolo della propria sacralità. 

Le mani, il cerchio, il fango sono tutti elementi che rimandano al legame tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e il cosmo, tra gli antichi rituali di benessere e di guarigione e gli sciamani portatori di conoscenza. Si intuisce un legame con la natura che invita a guardarla nella sua totale bellezza. Long con la sua Land Art, costruisce nuovi paesaggi, modifica spostando linee e ridefinendo paesaggi ma mai in maniera definitiva, perché solo la natura può trasformare se stessa, l’essere umano è di passaggio. 

Per quanto l’essere umano tenti di lasciare il suo segno, per quanto possa sforzarsi di costruire qualcosa di bello, la natura avrà sempre l’ultima parola e ritornerà se stessa dopo un tempo ragionevole perché solo a lei, custode di vita e di cicli immutabili, solo lei, che conosce il linguaggio delle mille anime che la abitano, può ristabilire l’ordine.

Come in un  mandala, Mud Hand Circle mette in relazione il tempo antico e quello moderno scanditi da attimi di eterno ritorno in un presente senza confini in cui l’offerta e la richiesta, il sostegno e il bisogno, il creatore e la creatura si incontrano in un dialogo metaforico e metafisico, oltre ogni tempo, oltre ogni dove, in quel punto in cui hanno origine infinito e l’eterno. 

Annalisa Ippolito

Photo : Mud Hand Circle, Richard Long, 1989