Concetta Tina Festa e’ al momento l’unica insegnante di Zentangle Certificata in Italia. Una particolare forma d’arte che usa il tratto consapevole per meditare.
Vive e lavora a Matera e le ho chiesto di raccontarci un po’ di piu’ su questa arte che molti usano anche per creare mandala.

Annalisa Ippolito: Ciao Tina, puoi raccontarci che cos’è uno Zentangle?
Concetta Tina Festa: Uno Zentangle è un disegno astratto creato usando motivi che si ripetono (i pattern) e seguendo le precise e semplici istruzioni del Metodo Zentangle®

AI: Da dove deriva la parola?
TF: La parola Zentangle deriva da ZEN+TANGLE. La traduzione italiana di tangle è “groviglio, intreccio”, (ma nel Metodo sta ad indicare il motivo ripetitivo che si sua per riempire uno spazio). In realtà le due parole si riferiscono all’incontro nella vita dei due creatori del metodo: Rick Robert e Maria Thomas. Ecco come loro descrivono la nascita dello Zentangle: Rick è lo Zen (prima di conoscere Maria, ha passato più di 20 anni in Tibet come monaco), Maria invece è il Tangle perché è una bravissima calligrafa e fondatrice della Pendragon Ink. Un giorno Maria era nel suo studio intenta nella creazione di un manoscritto miniato. Rick la chiamava per la cena ma lei era completamente assorta nel suo lavoro. Quando finì descrisse nei particolari a Rick cosa aveva provato in quello stato di attenzione consapevole. Nell’ascoltarla Rick riconobbe che quella esperienza di stato meditativo è la stessa che i monaci raggiungono con anni di esperienza. Quindi Maria aveva fatto un’esperienza di meditazione attraverso l’arte. Il Metodo è stato creato nel 2003.

AI: A cosa serve?
TF: Lo Zentangle come Arte Meditativa, serve per concentrarsi, rilassarsi ed aumentare la creatività o risvegliare quella sopita presente in ognuno di noi.

AI: Ricordi il tuo primo zentangle?
TF: Ricordo il mio primo Zentangle (o almeno quello che credevo fosse uno Zentangle) ma soprattutto ricordo il mio incontro con questa forma d’arte. (http://scarabocchizen.blogspot.it/2012/07/il-mio-incontro-con-i-zentangle-way-i.html)

AI: Tu hai studiato con Maria Thomas e Rick Roberts che hanno inventato una tecnica per insegnare a creare lo Zentangle, quali sono le doti piu’ importanti che e’ necessario avere per creare questo tipo di arte?
TF: Credo che una delle doti necessarie sia l’umiltà, la capacità di cancellare tutto quello che si conosce per avvicinarsi a questa forma d’arte nel modo corretto ed inoltre anche una buona dose di fiducia nel proprio potenziale creativo. Quando si incontra lo Zentangle vi sono di solito due atteggiamenti che bloccano: il primo è quello di chi pensa che uno Zentangle è uno “scarabocchio” (ma questo lo so fare anche io! – è la frase ricorrente), il secondo è l’atteggiamento di chi, vedendo i bellissimi lavori che si realizzano sin dalla prima volta ritiene di non essere in grado di produrne di uguali.

AI: E’ un’arte adatta a tutti, sia piccini che adulti? A che eta’ e’ possibile iniziare?
TF: E’ una forma d’arte adatta a tutti a partire, in genere, dai 7 anni di età. E’ un tipo di attività che richiede un grado minimo di consapevolezza nell’espressione artistica: è preferibile che i bambini più piccoli siano lasciati liberi di scarabocchiare o disegnare istintivamente e spontaneamente.

AI: Quali sono stati i tuoi modelli, se ne hai avuti a parte la sig.ra Thomas,?
TF: Quando si apprende un nuovo metodo si cerca, soprattutto inizialmente, di rimanere fedeli al metodo per cercare in seguito, con il tempo, una via personale, attraverso la sperimentazione e la ricerca. Io ho conosciuto il Metodo Zentangle dopo aver sperimentato per mio conto altre forme di arte che liberamente si ispiravano al Metodo e quindi sono stata influenzata nel mio stile da tutti gli appassionati di Zentangle incontrati in rete.

AI: Qual è, se c’è uno degli errori piu’ comuni riguardo a quest’arte?
TF: Uno degli errori più comuni quando si parla di Zentangle è di ritenere che essi siano dei semplici scarabocchi. Quando gli adulti scarabocchiano lo fanno distrattamente ad es. per occupare le mani mentre sono al telefono o durante una riunione, invece quando si crea uno Zentangle vi è concentrazione sia nel gesto che nei pensieri e vi è consapevolezza. E’ probabile che il termine di Scarabocchi Zen che ho usato a partire dal 2009 per indicare l’arte che si ispira ai Zentangle abbia contributo a cadere in questo errore. Nel mio blog ho parlato in maniera più approfondita di questa scelta e della differenza tra Scarabocchi Zen e Zentangle. (http://scarabocchizen.blogspot.it/2012/03/scarabocchi-zen-o-zentangle.html) Un altro errore che si fa quando si conosce l’esistenza del metodo Zentangle e si comincia a creare lavori simili è quello di voler dare a tutti i lavori che si realizzano il nome di Zentangle.
E’ bene usare la terminologia in modo corretto. Uno Zentangle ha caratteristiche ben definite. E’ arte in bianco e nero su materiale ufficiale.
Uno Zentangle classico è creato su tessere fustellate, quadrate o rotonde, con misure ben definite (9 x 9 cm per la forma quadrata ed 11,5 cm di diametro per la forma tonda), realizzate con cartoncino Fabriano Tiepolo. Il lavoro è creato seguendo una serie di passaggi sviluppati da Rick Robert e Maria Thomas che sono alla base del Metodo Zentangle e sono come un rituale da seguire ogni volta si crea uno Zentangle. I lavori creati secondo il metodo non hanno un ‘sopra’ ed un ‘sotto’ ma possono essere osservati da qualunque lato.
Z.I.A. sta per Zentangle Inspired Art e si riferisce a tutti quei lavori che liberamente si ispirano al Metodo Zentangle ma non sono Zentangle classici e non sono creati con materiali ufficiali. In questi lavori sono presenti forme ben distinte (ad es. cuori, uccelli, alberi etc) e quindi i lavori ultimati possono essere osservati da una solo verso. Se si aggiunge del colore ad uno Zentangle questa cosa lo trasformerà in Z.I.A. Anche realizzare lavori su misure diverse da quelle classiche o su materiali diversi (stoffa, pietre, plastica) trasforma un lavoro in Zentangle Inspired Art. La traduzione italiana non letterale di Z.I.A è Scarabocchi Zen.

AI: Hai dei progetti con lo Zentangle in un prossimo futuro?
TF: Uno dei miei progetti futuri è quello di scrivere un libro sul Metodo Zentangle in Italiano.

Grazie per aver condiviso con mandala web.info le tue conoscenze!

Maggiori informazioni su http://scarabocchizen.blogspot.it/
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Testo origninale pubblicato 30 ott 2013 su www.mandalaweb.info
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