di Annalisa Ippolito

La dea Durga e’ l’incarnazione della dea madre, e’ l’essenza dell’energia dell’Univarso. La Dea che assume in se’ il valore della distruzione e della creazione.

E’ stata creata per combattere l’indistruttibile demone Mahishasaura, dalla stessa Trimurti (Brahama, Visnu, e Siva) e da tutti gli altri dei che insieme hanno emanato un fascio di energia potente e luminoso che attraversando i tre mondi e si e’ manifestato in una forma femminile.
Durga e’ raffigurata come una belle dea giovane e forte, in ogni mano ha un emblema e un’arma che gli e’ stata donata dagli dei e dalla Trimurti, indossa gioielli e il suo veicolo e’ una tigre. Le sue imprese piu’ famose la vedono impegnata nell’abbattutimento di un “bufalo”, simbolo della ignoranza brutale, e nella lunga guerra con gli asura che stavano sconvolgendo l’equilibrio dell’universo per dominarlo.
Durga e’ una guerriera. E’ la forza (shakti), l’energia combattiva, e’ l’aggressivita’ pura del potere femminile. E’ una “shakti” dalle nove emanazioni, il suo potere si combina anche con quello di altre Shakti e allora si manifestano Durga Kali, la dea dalle otto braccia, ed esprime l’aspetto piu’ forte e distruttivo della rabbia e della morte, Durga Lakshmi, e Saraswati. Non esistono l’una senza l’altra e tutte presiedono un aspetto della forza generatrice.

La sua rappresentazione incarna l’aggressivita’ che siamo chiamate a esprimere per vivere al centro di noi stesse, nel perfetto equilibrio. Durga ci dice che e’ necessaria la coesistenza della forza distruttrice con quella pacificatrice per superare la dualita’ e la polarita’ dell’esistenza, nella quale non c’e’ l’unita’ e non c’e il tutto ma solo frammenti di noi e della vita che vanno armonizzati.
Nelle attivita’ dei miei workshop sul mandala spesso lavoriamo sul potere del femminile, e siamo entrate in contatto con questo aspetto distruttivo e trasformativo della rabbia. Ogni volta che esprimo la mia affermazione “e’ necessaria una certa aggressivita’” qualcuna delle partecipanti si irrigidisce, qualche altra reprime una smorfia, oppure stringe le labbra. E’ immediata la repulsione per qualcosa che ci fa apparire meno che gentili, qualcosa che mette in evidenza un aspetto presentato sempre come negativo, qualcosa che ci costringe a far vedere quanto non siamo belle, buone e generose e pazienti e solidali. Ci e’ stato spesso insegnato a reprimere la parte piu’ “focosa” forte del nostro carattere, anche esprimere la rabbia non sempre e’ concesso alla buona educazione di una donna. “E’ disdicevole per una signorina”, sentenziava mia nonna, quando da bambina esprimevo dissenso in maniera piu’ che vivace. 

Ma e’ veramente questo che esprimiamo se ci lasciamo andare alla forza della dea Durga?
Credo che l’aggressivita’ non sia una cosa negativa. Come insegna Vicky Noble, l’aggressita’ e’ una qualita’ che aiuta a sopravvivere, che ci spinge a difendere il nostro territorio, il nostro mondo, le nostre idee e porre dei limiti per non essere sopraffatte.
Attenzione! perche’ l’aggressivita’ non e’ violenza. L’aggressivita’ di cui parlo e’ quella energia portatrice di forza e capace di mostrarsi per quello che e’ senza vincoli, senza esitazioni. A volte e’ necessaria, altrimenti non troveremmo la forza per cambiare vita, direzione e progetti. Essere aggressivi e aggressive positivamente significa dare vigore alle proprie idee ed esprimerle, ascoltare i propri sentimenti senza per questo scadere nella trappola della violenza gratuita e dell’ira. Durga distrugge e’ vero, ma distrugge l’ignoranza del bufalo e distrugge la volonta’ di dominio dei demoni che vogliono gestire il mondo. Lei e’ se stessa, libera e liberata.
Durga e’ rappresentata come una guerriera, e’ l’aspetto della Grande Dea che esprime il suo potere femminile al cento per cento. E’ una dea che protegge.  

Il mandala di Durga e’ uno yantra geometrico, usato spesso come talismano per proteggere le persone “dai nemici e dalle forze negative”. Spesso queste forze sono l’espressione delle nostre paure interne, dei nostri limiti autoimposti e ben venga, ogni tanto, la Dea che ci riconcilia con la nostra volonta’. Con i nostri bisogni…
Durga contribuisce a trasformare la poverta’, la miseria, le cattive abitudini, le malattie in energia pacifica e induce in uno stato di serenita’ e purezza.
Nella costruzione del suo mandala, che viene realizzato dalle donne indiane sia come yantra, sia come rangoli, segue regole precise e dettagliate.
Il suo colore e’ il rosso. Nelle thanghka Durga indossa un Sari rosso che indica la capacita’ di agire, e le sue azioni sono volte e distruggere il male e proteggere l’umanita’. Ha numerose insegne, una per ciascuna delle sue otto mani che sono simboli dei suoi insegnamenti. 

Il veicolo, l’animale araldo, di Durga e’ la tigre. Quale migliore simbolo, per esprimere una forza incontaminata e autentica?  Uno dei mandala piu’ belli che ho visto dedicati a Durga e’ quello dell’americana Elizabeth Greenleaf “Durga II” , la dea e’ rappresentata attraverso due tigri che sono gli strumenti “che ti portano sulla buona strada, di mantengono sul tuo cammino” scrive la Greenleaf. E la tigre proprio per la sua eleganza, ma anche per la sua ferocia e’ una animale dal potere illimitato, mostra gli istinti animaleschi incontrollati, ma Durga la grande dea che cavalca la tigre o il leone lo utilizza per proteggere le virtu’ e dimostra di saper dominare questi istinti, queste derive bestiali, sa gestirle, trasformandole in effetti positivi. Seguendo il suo esempio possiamo anche noi essere capaci di cavalcare la tigre.
Anche il suo mantra “Om Dum Durgayei Namaha” e’ molto potente e viene recitato proprio con l’intento di ottenere protezione dalle forze negative interne ed esterne. Potremmo dire che e’ un aiuto nelle difficolta’ del quiotidiano.

Durga e’ una forza che ci permette di superare la visione limitata e “illusoria” della realta’. Lei e’ una dea, anzi, la Dea che ristabilisce l’ordine, attraverso una battaglia decisiva. Ciascuno di noi, secondo la filosofia indu’, ha la possibilita’ di trasformare la sua esistenza solo passando attraverso le sfide, le ansie e le paure, attraverso la divinita’ “negativa” rappresentata dalla forza distruttrice e dall’ira, che bruciano, dissolvendoli i nostri pregiudizi, le nostre illusioni e ci proiettano con forza nella dimensione autentica e vera della illuminazione.

Fonti:
H. Zimmer, Miti e simboli dell’India
Nitin Goel, Durga – Narrative Art of an ‘Independent’ Warrior Goddess
http://greenleafyantras.com
https://www.indiacurrents.com

Testo originale su www.mandalaweb.info del 28 mag 2015

http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news/ilmandalaedurgaladeaguerriera