…Non dipendere dalla luce di un altro.

È persino meglio che tu brancoli nel buio, 
ma che almeno sia il tuo Buio! 
(Osho) 
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Il buio fa paura. Il buio e’ considerato pericoloso. Il buio tocca le nostre corde piu’ remote e antiche, le corde primigenie legate alla sopravvivenza. Al buio non ci vediamo bene, perche’ perdiamo ogni rifermento, e per questo e’ associato al pericolo.
Al buio allertiamo tutti i nostri sensi e stiamo molto piu’ attenti a dove andiamo.  Affermazioni come “brancolare nel buio” indicano la sensazione di mancanza di controllo, mancanza di un orientamento; il non sapere dove andare, cosa fare e che cosa cercare. Per questo spesso preferiamo seguire una flebile luce, anche che non ci appartiene pur di non rimanere nell’incertezza.
Cio’ spinge a riflettere sul nostro bisogno di sentirci capaci di gestirre ogni cosa e quindi di assumerci le  nostre responsabilita’. 
Talvolta in questo processo il mandala aiuta.
Come stato affermato da diversi commentatori buddisti e da C.Jung, il mandala aiuta a mettere in ordine il caos che abbiamo nella nostra mente, spesso anche nel cuore. Non si deve dimenticare che non siamo delle unita’ singole, ma un insieme connesso di cuore, anima, mente e corpo, e quando tutte queste parti non sono in armonia stiamo male.
Il mandala e’ una porta per entrare o uscire da noi stesse e per questo motivo la creazione o la colorazione di un mandala ci aiuta a uscire dal buio.
Basta riflettere su che tipo di buio stiamo attraversando. Se da una parte si associa al buio al caos, al disordine c’e’ da dire che rimanere in quel caos e’ il primo passo per uscirne.
Aspettare e mettersi in ascolto, a volte e’ l’unica soluzione possibile in un intricato labirinto di corridoi oscuri. Come in un mandala, quando entriamo non sappiamo quale sara’ il risultato finale. Le immagini o i colori si susseguono, emergono dal nostro inconscio, dalla parte piu’ interna di noi e ci indicano una strada. E solo rimanendo nel mandala, accogliendo ogni sensazione e ogni incertezza, ogni singolo momento di questo melange di energie e emozioni trasformate in colori e forme possiamo realmente metterle in ordine…
Mettere ordine nel caos, mettere in ordine la nostra anima e il nostro cuore, disseppellendo le nostre angosce possiamo guardarle in faccia e poi magari scoprire che non sono cosi’ pericolose. Come non lo e’ addentrarsi in un labirinto, purche’ se ne conoscano i pericoli.
A volte siamo nel buio, come la Vecchia Saggia, come la Luna Nuova, come la Strega dai poteri notturni, siamo nel buio, svuotate, dopo aver portato a termine un progetto, un percorso, una malattia e in questi casi il mandala e’ uno strumento di cura. Colorare il mandala attiva il potere della pazienza e dell’attesa, ci spinge ad accettare quello che viene e non cercare per forza soluzioni immediate nel tempo e, soprattutto, ci aiuta a entrare in contatto con quella parte oscura di noi per farci amicizia.
Accettare il “nostro” buio e riconoscergli una validita’ e una certa importanza e’ un dono che possiamo fare a noi stesse perche’ in esso gia’ esistono i semi per recuperare il nostro benessere, la nostra energia e per riappropriarci di una dimensione che sia nostra. L’esperienza di assenza, di mancanza ci rende piu’ forti per poter riprendere la strada e il mandala e’ insieme la chiave per aprire la porta a questa nuova strada e la strada stessa da percorrere.
Il mandala del mese ci fa meditare su questo… naturalmente buona strada
post originale su mandalaweb.info
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