« Se dovessi dirvelo in breve 
potrei definire la nostra principale credenza così:
moderazione. 
Inculchiamo la virtù di evitare eccessi di qualunque specie, 
persino, perdonatemi il paradosso, eccessi di virtù »
J. Hilton, Orizzonte Perduto 

Nell’immaginario collettivo del primo ‘900, Shambhala diventa famoso attraverso il romanzo di J. Hilton Orizzonte Perduto, in cui introdusse il termine di Shangri-Là per indicare un mondo perduto e perfetto. È il paradiso, un luogo oltre le montagne dell’Himalaya. Una delle ultime frontiere del XX secolo che ha attirato le fantasie, le curiosità, le ambizioni, i bisogni di spiritualità e pace dei figli del del positivismo e della Belle Époque, dove si realizzano i sogni e i desideri che la Prima Guerra Mondiale ha spazzato via.

Shambala secondo la leggenda, è un luogo di pace e prosperità, governato da sovrani saggi e compassionevoli ma per raggiungerlo è necessario oltrepassare quegli ostacoli e quelle montagne che sono tutte intorno.

Il mandala qui accanto, proveniente dal Tibet, realizzato nel XIX sec. e conservato a Parigi, rappresenta il “Reame di Shambala”, contornato da due cinte di montagne “acuminate come denti” al centro si trova seduto il Re che governa con armonia e benevolenza il reame.

Il mandala non rappresenta soltanto il luogo di manifestazione di una divinità, raffigura al contempo un “regno” di armonia. Mette in scena un mondo sacro, uno spazio oltre la materia, un luogo in cui essere se stessi liberi dall’Ego e dai suoi eccessi. Un “non luogo” dove realizzare la pace interiore e trovare il giusto equilibrio.

Shambala rappresenta quel paradiso, quella terra di nessuno nella quale il nostro egocentrismo, le paranoie e la noia del nostro limite si dissolvono in un “Tutto” vero e superiore. In un “vuoto” che è pieno e soddisfacente.

Arrivare al centro e focalizzarci sul centro è in parte questo, trovare il nostro Shambala è realizzare il  nostro mandala; è un percorso che ci spinge oltre ogni eccesso, a superare le montagne fino a trovare il quotidiano equilibrio, fuori da ogni pregiudizio, superando e vincendo l’opposizione di un Io miope e oppressivo in favore di un’apertura serena e benevola nei confronti di noi stessi e del mondo intero.

Fonti per approfondire:
J. Hilton, Orizzonte Perduto
C. Trungpa, Shambhala. La via sacra del guerriero

Fonte originale: Mandalaweb.info – https://sites.google.com/a/mandalaweb.info/web/approfondimenti/news/shambhalamandalaagosto2016