di Annalisa Ippolito

Il mandala è incentrato sulla divinità meditativa Guhyasamaja, che è una forma del Buddha AkshobhyaVajra, l’incrollabile o l’irremovibile Vajra.
In questo mandala, datato al XVI secolo, proveniente dal Tibet centrale, dipinto con minerali macinati su cotone, dunque molto prezioso, Akshobhyavajra Guhyasamaja è collocato al centro, nel suo colore tradizionale blu scuro, con i tre volti uno principale blu, uno bianco e uno giallo, la sua espressione è pacifica ma severa, le sue sei braccia e le sue mani sostengono ciascuna un simbolo della sua potenza e della sua capacità meditativa, abbraccia la sua consorte. In questo mandala lo troviamo in compagnia degli insegnanti del suo lignaggio seduti nella striscia superiore della tela e con altre divinità, i cosiddetti tathāgathas o dhyāni buddhas, posizionate nelle quattro direzioni del mandala ( Vairochana a est, Ratnasambhava a sud, Amitabha a ovest e Amoghasiddhi a nord) . I cinque Rappresentano le qualità illuminate e la saggezza dei cinque costituenti (skandha) del corpo e della mente umani, che il praticante sviluppa attraverso le pratiche di visualizzazione, meditazione e rituali di questo particolare .

Photo Rubin Museum.