di Annalisa Ippolito

Il mandala è sia un simbolo sia un contenitore di simboli. Accompagna il meditante nel suo percorso di conoscenza di sé, dunque un percorso di illuminazione.
Qual è la funzione del mandala in questo contesto? Potremmo paragonarla a quella della luce di un faro, un riferimento stabile e mobile allo stesso tempo. La sua luce guida verso un porto sicuro, illumina alternativamente gli spazi bui del mare, gli eventuali ostacoli, ai quali comunque bisogna stare attenti e guida fino al porto sicuro.
Il mandala rappresenta un percorso trasformante, definitivo e profondo. A volte, specie nei momenti di fragilità, il mandala è un mezzo per riuscire a superarli, per trovare una via di uscita o dare vita ad una visione, trasformandola in un progetto. L’immagine parlante, lo “psico-cosmo-gramma”, che emerge dalle linee, dai colori, dalle forme rappresenta la totalità dell’universo e delle sue forze generatrici, per questo risulta così potente per la nostra mente, per il nostro cuore e per la nostra anima.
Il mandala è la luce della speranza di riuscire, di recuperare, è la stella che brilla nella notte per indicare la strada e fare in modo che il buio non spaventi. Il mandala è energia da cui lasciarsi attraversare e esperienza da vivere. E ogni volta diventa un disegno più consapevole. Nel mandala convergono gli opposti, le luci e le ombre, il micro e il macrocosmo, le energie della vita e della morte in un fluire che è un continuo eterno ritorno alle origini, dove tutto ha inizio e dove tutto ha una fine. Ma nel mezzo c’è la capacità di svuotarsi del superfluo per concentrarsi sugli obiettivi della nostra evoluzione e questa è la più grande sfida. Riordinare, abbandonarsi al flusso dell’esistenza, senza perdere la bussola, tenendo anzi attivi la nostra capacità di immaginare, di avere una visione e il nostro processo creativo. Perché la vita è creatività e con la creatività l’anima si rinnova. Apprezziamo allora davanti alla stagione appena iniziata, alla Pasqua che celebra un rinnovo spirituale, alle dee della primavera, ai riti antichi delle civiltà rurali la gratitudine per il passato e la sostanza del presente che nutre la realizzazione di ogni persona e la capacità di essere se stessi autentici. Rinnovati. Illuminati nel quotidiano.

Image: Mandala, Shelley Kommer