Tre porte, tre silenzi, tre pratiche, tre gesti : rallenta, guarda, respira, tutto mi ricora che la bellezza nasce solo quando sono stabile e immersa nel momento presente.
Amo il tè, amo il mandala e sono affascinata dai rosoni. L’uno spesso mi conduce all’altro.
A Modena ho sperimentato tutti e tre in maniera insolita, sorprendente e inaspettata. Ho incontrato una donna cinese che mi ha introdotta alla cerimonia del tè. Ogni gesto, ogni movimento, ogni singolo oggetto sulla mia tavola era caratterizzato da lentezza, consapevolezza e presenza. Una cerimonia di cui percepivo tutta la bellezza millenaria. In quel preciso momento, dentro quel silenzio vivo e ieratico, ho sentito il valore e il significato profondo non solo della pratica, ma di una vera meditazione in movimento.
Colorando un mandala, ho ritrovato la stessa qualità di silenzio sacro, la stessa consapevolezza. Ogni tratto, linea, forma, colore prendeva vita nel cerchio e sembrava danzare con la stessa calma del vapore e delle foglioline di tè sparse nell’acqua, che cambiava colore, prendeva sapore e spandeva profumo.
Guardando il rosone del Duomo di Modena, ho riconosciuto la stessa geometria interiore. Un cerchio di pietra e luce che muta coi riflessi del sole, un mandala scolpito sulla facciata della chiesa, che invita lo sguardo e l’anima a fermarsi e contemplare. Come nel mandala tibetano e in quello individuale, anche lì ho percepito il tempo che si apre, l’ordine che abbraccia il caos, la bellezza che sorge dalla quiete.
Tè, mandala, rosone: forme diverse di una stessa meditazione silenziosa. Mi hanno mostrato l’arte dell’ascolto interiore, del gesto lento, del ritmo attento ai dettagli, e di ciò che dentro tace e aspetta di essere accolto.
Copertina: collage di foto di Annalisa Ippolito a MR.G Modena.
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